
Paola Giacomini
Paola Giacomini é la protagonista di un viaggio incredibile, da Kharakorin, antica capitale della Mongolia, a Cracovia, 8000 chilometri in solitaria con i suoi due cavalli, per portare una freccia come simbolo di pace…
Nel XIII secolo l’invasione Mongola in Europa coinvolse, tra le altre, anche la città di Cracovia. Nel 1241, in particolare, una freccia mongola colpì alla gola un trombettiere della città Polaca che, accortosi della della polvere sollevata dalle orde mongole in arrivo, cercò disperatamente di allertare i suoiconcittadini: ferito alla gola, ripeté diverse volte l’Inno a Nostra Signora che veniva suonato normalmente ad ogni apertura e chiusura delle porte della città, attirando così la loro attenzione e permettendo loro di prepararsi all’assalto, al quale resistettero.
La precisissima freccia Mongola aveva spezzato la sua ‘voce’ per sempre: tuttavia da allora, ogni giorno, un trombettiere (oggi del corpo dei pompieri locali) ripete lo stesso inno e si interrompe come allora sull’ultima nota suonata otto secoli fa.
Paola ha voluto riportare a Cracovia un’altra freccia, per ricucire quell’antica ferita. Dopo averla ricevuta nella città di Kharakorin, ha attraversato le steppe e le pianure della Russia e del Kazikistan con i suoi fedeli compagni Tgegheré e Custode, ripercorrendo le orme delle antiche armate Mongole. Un viaggio durato 18 mesi, dalla durezza e dai pericoli inimmaginabili.
Al suo fianco, idealmente, Vittorio Rabboni, un caro amico che, alla luce del suo noto amore per i cavalli e i “trekking” equestri, ha fornito a Paola le risorse per portare a termine questa incredibile avventura. Paola, prima di tornare nella natia Torino, ha voluto fermarsi a Cacciola, presso le strutture di Rabboni Performance Horses, per abbracciare Vittorio e ringraziarlo di tutto l’aiuto ricevuto